“L’adolescenza è l’epoca in cui l’esperienza la si conquista a morsi”.
– Jack London
Che strana società quella in cui viviamo: parliamo di adolescenza come di una specie di mostro in cui dibattersi pieni di tormenti, smarriti tra i cambiamenti e arrabbiati col mondo; eppure al tempo stesso in Italia siamo tra i più refrattari a passare alla fase successiva, quella dei cosiddetti “adulti”, e quando lo facciamo finiamo per fantasticare sugli anni migliori della nostra vita… quelli dell’adolescenza!
In parte facciamo del revisionismo storico: scartiamo le angosce e sofferenze di quegli anni e ci focalizziamo solo sulla vitalità, la passione, le opportunità ormai passate. In parte facciamo l’opposto: soprattutto come genitori, ci aspettiamo che a 12-13 anni il nostro frugoletto innocente (ma siamo così sicuri che lo sia?) scompaia all’improvviso e si trasformi in una belva feroce fatta di umori imprevedibili e violenti, di chiusure, infelicità e ribellione. Ma sarà proprio così?
In parte sì, ma solo in parte. In primo luogo la presenza di conflitti non necessariamente indica un declino del rapporto coi genitori. Sarà a volte difficile da gestire, ma non è automaticamente sintomo di odio e distruzione.
In secondo luogo, le ricerche più recenti evidenziano che la maggior parte dei teenager sono piuttosto soddisfatti di come se la stanno cavando nelle sfide principali del loro percorso di crescita, e in particolare nello scoprire chi sono, nell’acquisire maggiore indipendenza e nel costruire e consolidare amicizie profonde e spesso durature. Anzi, Stephen Wallace, ricercatore associato e direttore del Center for Adolescent Research and Education (CARE) presso la Susquehanna University, ha scoperto che spesso sono orgogliosi delle loro qualità, e in particolare del loro essere onesti e intelligenti (addirittura nel 72% dei 2.700 studenti di medie e superiori intervistati negli USA).
Inoltre, uno studio condotto da ORC International ha mostrato che la maggioranza degli adolescenti vorrebbe passare più tempo con i propri genitori, e quando questo accade è più facile che non bevano e non consumino sostanze illegali (87% vs. 77%).
Quindi come mai ci appaiono così scostanti, arrabbiati e sfuggenti? Questo sarà argomento di un altro articolo, ma intanto, un piccolo suggerimento.
Fai caso anche alle eccezioni, ai momenti in cui i tuoi figli teenager si mostrano più contenti, affettuosi, disponibili… Potresti scoprire che succede più spesso di quanto ti fossi accorto, e sarà un ottimo primo passo.
Per maggiori approfondimenti:
The happy teen – https://www.psychologytoday.com/blog/decisions-teens-make/201207/the-happy-teen
dr.ssa Tania Da Ros – psicologa, psicoterapeuta, ipnotista clinica a Bergamo