Terapia a quattro zampe

Chi non ha avuto un cane non sa cosa significhi essere amato.
– Arthur Schopenhauer

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Sempre più spesso in situazioni delicate in cui è necessario un conforto delicato ma intenso, protettivo ma non invadente, di un vero, profondo contatto umano, insomma, ci si rivolge… ai cani.

Che sia per rassicurare e distrarre i bambini dal dentista, che sia per dare sollievo alle vittime delle più recenti stragi, che sia per dare fiducia ai bimbi che faticano per imbarazzo a leggere ad alta voce, che sia per un contatto caldo e affettuoso nel momento del trapasso, in tutti questi e molti altri casi, i cani si sono dimostrati di grandissimo aiuto. Con la loro presenza silenziosa e piena d’amore, tenera, buffa e innocente, anche chi fatica ad aprirsi ad altri esseri umani, spesso trova nei cani lo spiraglio giusto per lasciarsi andare alle proprie emozioni e accettare una zampa tesa.

E a chi, scettico, vi dirà che in fondo sono solo in cerca di cibo, la scienza risponde così:

dr.ssa Tania da Ros – psicologa, psicoterapeuta, ipnotista clinica a Bergamo

 

Il senno di poi… in anticipo

Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto.
– Oscar Wilde

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Ti è mai capitato di provare rimpianto per scelte che hai fatto o per occasioni che ti sei lasciato sfuggire? Di pensare “Se solo lo avessi capito prima…” oppure “Se potessi tornare indietro!”. Sarebbe bello potersi avvantaggiare di ciò che si capisce con il senno di poi… in anticipo.

In realtà c’è chi ha pensato proprio a questo. Grace Bluerock ha lavorato per sei anni in un hospice, accanto a persone che, nei loro ultimi giorni, tiravano le somme sulla propria vita. Naturalmente ogni considerazione era legata a specifici eventi personali e irripetibili, eppure alcune riflessioni finivano per tornare. La Bluerock se ne è accorta e ha pensato di trarne delle lezioni di vita, per non guardarsi indietro con rammarico quando è ormai troppo tardi.

Nelle prossime righe troverai i nove rimpianti più frequenti. Prima di leggerli, prova a immaginare quali potrebbero essere.

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Il paradosso del generoso

La generosità consiste meno nel dare molto che nel dare a proposito.
– Jean de La Bruyère

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I colleghi sanno che sei una persona generosa e affidabile. Anche i tuoi familiari sanno che possono contare su di te. Gli amici trovano sempre in te una spalla su cui piangere e a cui appoggiarsi. Sei efficiente, disponibile e comprensivo, disposto a scendere a compromessi per venire incontro alle esigenze di tutti. Per questo le persone ti vogliono bene! …O no?

A volte, se dobbiamo essere del tutto sinceri, un po’ il dubbio ti viene: cominci a notare che ti cercano solo se hanno bisogno di qualcosa, che quando non puoi proprio fare il favore che ti chiedono se la prendono come se avessi fatto loro un torto personale, che ti danno per scontato quando servi, ma se c’è da divertirsi o se hai tu bisogno di una mano hanno sempre altro da fare… E allora che fai? Ci rimani male, cominci a chiederti se davvero qualcuno ti vuole bene per ciò che sei o se ti usano e basta. Però non dici nulla, magari ti allontani un po’ nella speranza che qualcuno ti venga a cercare, ma non sempre questo accade, e allora accade che provi un certo risentimento, e finisci per rinfacciare i favori che hai fatto, atteggiamento che effettivamente ti allontana dagli altri.

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