PSICO-LETTURE: “Aiutami a diventare grande” di Scarlaccini, Cannistrà, Da Ros

“Lo condurrò per mano finché non avrà la forza di procedere da solo; e toglierò dal suo percorso quante più pietre potrò, e gli insegnerò a evitare quelle rimaste o a camminare saldamente sopra di esse.” 

– ANNE BRONTË

 

Spesso si dice che fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo. Forse è un luogo comune, ma lo è diventato per un motivo: in effetti crescere bene il proprio bambino è una delle sfide più impegnative, complesse e importanti che si possono presentare a una persona. Mettere al mondo un figlio è una responsabilità enorme, e un genitore fa spesso del suo meglio per essere all’altezza del proprio compito. Lo stesso accade a figure educative come insegnanti, allenatori, educatori, o anche psicologi che ogni giorno si interfacciano con le criticità e le risorse che ogni età porta con sé.

Spesso non è facile districarsi tra mille complicazioni, e capita di inciampare nel percorso e di incastrarsi in una serie di tentate soluzioni che, pur con le migliori intenzioni, finiscono per mantenere invece di risolvere il problema. Che si tratti di fare i compiti, di rispettare le regole, di riordinare la camera o di negoziare i limiti dei reciproci ruoli, le difficoltà nella pratica quotidiana sembrano non finire mai: cambiano a mano a mano che cambia l’età, ma si presentano con nuovi volti a ogni fase. Magari per la gran parte del tempo o per la maggioranza degli ambiti le cose vanno piuttosto bene, ma la frustrazione di quei problemi che si ripetono sempre identici nonostante la pazienza, le urla e magari i ricatti, è difficile da digerire e può fare sentire un genitore, un insegnante o un educatore affaticati e scoraggiati. Che fare allora?

Una possibilità è leggere un libro per me molto speciale, considerato che ho contribuito alla sua stesura. Si tratta di “Aiutami a diventare grande – Guida strategica per i problemi di comportamento di bambini e ragazzi”, di Franca Scarlaccini, Flavio Cannistrà e Tania Da Ros.

Questo piccolo volumetto molto scorrevole e pratico, si rivolge a genitori, insegnanti e psicologi alle prese con la gestione di situazioni problematiche o comunque difficili in rapporto ai propri figli, studenti e piccoli clienti: difficoltà a gestire la frustrazione, un’inferiore autonomia rispetto alle aspettative dell’adulto, condotte non in linea con le aspettative dell’adulto, condotte disfunzionali o stati emotivi disfunzionali… Questi sono i macro-temi affrontati dal libro attraverso la guida del protocollo Scarlaccini, ovvero attraverso una serie di passaggi di matrice strategica che hanno l’obiettivo di disinnescare le tentate soluzioni che non funzionano e implementarne di più efficaci.

Se volete avere un’idea più precisa, visitate il sito http://www.strategicando.it e seguite questo video:

dr.ssa Tania da Ros – psicologa, psicoterapeuta e ipnotista clinica a Bergamo

 

 

 

SUPERARE LA PROVA COSTUME

“Definire il Bello è facile: è ciò che fa disperare”

– Paul Valéry

Quante volte in questo periodo dell’anno ci si sente sotto esame per la cosiddetta “prova costume“? Il caldo avanza, ci si veste con abiti più leggeri e più rivelatori, e talvolta questo può comportare il riemergere di insicurezze verso il proprio aspetto. Ci si guarda allora con occhio iper-critico, immaginando tutti i commenti negativi che possono attraversare la mente degli altri – sia delle persone che ci conoscono, sia degli sconosciuti che incrociamo per strada.

I messaggi che riceviamo dalla cultura condivisa attraverso i social media, ma anche nel sentire comune, propongono infatti standard sempre più alti e irraggiungibili, e il rischio di sentirsi inadeguati e privi di valore è molto alto.

Non è facile sfuggire a questa trappola, ma c’è chi ci ha provato, proponendo un atteggiamento chiamato body positivity. Se volete saperne di più, ecco il primo di un paio di video in cui esploro con voi questo argomento.

Buona visione!

dr.ssa Tania Da Ros – psicologa, psicoterapeuta e ipnotista clinica a Bergamo

 

Sei sicuro di sapere chi sei?

Chi conosce gli altri è sapiente; chi conosce sé stesso è illuminato.
– Lao Tzu

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A volte si è totalmente certi di conoscersi appieno, mentre altre volte ci sorgono dei dubbi: ma siamo sicuri di sapere veramente chi siamo, compreso chi potremmo essere? Se hai voglia di interrogarti su ciò che sai e non sai di te stesso, e aprire le porte delle tue possibilità di realizzazione personale, questo è il video che fa per te.

dr.ssa Tania Da Ros – psicologa, psicoterapeuta, ipnotista clinica a Bergamo

 

 

 

PSICO-LETTURE – “C’era una volta la prima volta” di Veglia e Pellegrini

Due cose mi piacciono della vita. La seconda è viaggiare.
– Roberto Benigni

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A volte affrontare l’argomento del sesso con i propri figli, o studenti può essere un’impresa delicata e spinosa. Non si sa quando parlare, che cosa dire né come dirlo, e ci si riscopre spesso più impacciati di quanto non si credesse possibile. Ma in fondo i ragazzi oggigiorno non sanno già tutto? E come affrontare il discorso senza eccedere in tecnicismi e al tempo stesso senza scivolare sul volgare?

La sessualità è una dimensione profonda e nucleare di ogni persona, per cui è fondamentale poterne parlare bene e serenamente. Se sei interessato a scoprire come, questo video fa per te:

Veglia F., Pellegrini R., “C’era una volta la prima volta – Come raccontare il sesso e l’amore a suola, in famiglia, a letto insieme”, Erickson ed, 2003

dr.ssa Tania Da Ros – psicologa, psicoterapeuta, ipnotista clinica a Bergamo

Mio figlio non comunica

“Ci sono due cose durature che possiamo lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali.” 
William Hodding Carter II

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Nonostante uno dei principali assiomi della comunicazione sia che è impossibile non comunicare, c’è da credere che un adolescente faccia del suo meglio per provare il contrario. Chiudersi in camera, rimanere in silenzio a chattare al cellulare o al computer, o rispondere a monosillabi giusto per tenere buoni i genitori sono in effetti strategie per comunicare che… non si vuole comunicare. Crescendo la necessità di spazi di autonomia cresce, così come il risentimento di dover ancora dipendere da decisioni altrui per le proprie scelte.

Se da ragazzini ci si sentiva i depositari dei segreti e delle confidenze dei nostri figli, ora che sono cresciuti a volte si ha la sensazione di vivere con degli estranei. Al di là del colpo che questo infligge all’autostima dei genitori, la questione è tutt’altro che futile: crescendo, i ragazzi hanno bisogno di sperimentarsi nel mondo, di scoprire se stessi mettendosi alla prova, anche sfidando le regole precostituite. È un equilibrio delicato, perché anche se in teoria è una premessa ovvia, in realtà non è sempre facile capire come fare a tenere le linee di comunicazione aperte e a proteggerli senza essere invadenti.

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ADOLESCENTI: SFATIAMO UN MITO

“L’adolescenza è l’epoca in cui l’esperienza la si conquista a morsi”.
– Jack London

Loving couple having fun on the beach, enjoying their summer holiday together.

Che strana società quella in cui viviamo: parliamo di adolescenza come di una specie di mostro in cui dibattersi pieni di tormenti, smarriti tra i cambiamenti e arrabbiati col mondo; eppure al tempo stesso in Italia siamo tra i più refrattari a passare alla fase successiva, quella dei cosiddetti “adulti”, e quando lo facciamo finiamo per fantasticare sugli anni migliori della nostra vita… quelli dell’adolescenza!

In parte facciamo del revisionismo storico: scartiamo le angosce e sofferenze di quegli anni e ci focalizziamo solo sulla vitalità, la passione, le opportunità ormai passate. In parte facciamo l’opposto: soprattutto come genitori, ci aspettiamo che a 12-13 anni il nostro frugoletto innocente (ma siamo così sicuri che lo sia?) scompaia all’improvviso e si trasformi in una belva feroce fatta di umori imprevedibili e violenti, di chiusure, infelicità e ribellione. Ma sarà proprio così?

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